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Ciao Leone: fiaccolata per il gattino ucciso

Era da giorni che soffriva, ha resistito a lungo e poi se n'è andato. Leone è il micio che è stato torturato e la comunità chiede giustizia.

Si legge tanta indignazione in questi giorni sui social per il terribile calvario di Leone, il gattino trovato scuoiato e agonizzante ad Angri, abbandonato in strada ed infine morto il 10 dicembre per le troppe ferite. Il sindaco Cosimo Ferraioli quando ha saputo l’orrore compiuto sull’innocente ha pronunciato: “Chi ha visto, parli!”

Il felino era stato preso in cura dal dottore Luigi Toro e ricoverato successivamente nell’ambulatorio veterinario dell’Asl di Cava de’ Tirreni, dove i medici veterinari Gerardo Perrotta e Grazia Siciliano hanno cercato in tutti i modi di salvarlo; hanno voluto dare poi al combattente un nome che rappresentasse la sua forza a non cedere alla morte: “Leone”.

Purtroppo nonostante le speranze di chi in questi giorni ha seguito le condizioni del micio, la brutta notizia è piombata dal cielo.
Il dottor Luigi Toro ha aperto ieri un fascicolo da presentare alla Procura affinché venga incriminato il responsabile dell’abominio e ha trasferito il corpo di Leone per l’autopsia, lui stesso lo esaminerà.
È stata inoltre organizzata una fiaccolata promossa dalla Lega del Cane, un canile di Cava de’ Tirreni, fissata per domenica, 17 dicembre, con partenza alle ore 18:00 dalla chiesa di Sant’Antonio di via Orta Loreto ad Angri, il comune del Salernitano dove l’animale era stato recuperato, per sensibilizzare i cittadini su quanto è accaduto.

Giustizia per Leone
Giustizia per Leone

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