
Calciatore accoltellato ai baretti di Chiaia, l’aggressore 15enne chiede scusa. Borrelli (AVS): “Una prassi suggerita dai legali per alleviare la condanna, resta il problema della deriva di violenza tra giovanissimi”
“Purtroppo le scuse alla vittima da parte di chi ha usato una pistola, un coltello o un’arma atta ad offendere fanno parte di una consolidata prassi suggerita dai legali per alleviare la condanna agli aggressori. Puntuali sono arrivate anche quelle del 15enne che insieme a quattro 17enni ha accoltellato Bruno Petrone, calciatore 18enne, la notte tra venerdì e sabato scorsi nella zona dei baretti di Chiaia. È una prassi ormai nota quella di affidarsi a dichiarazioni di pentimento per alleggerire la posizione giudiziaria, che non offre sicuramente risposte convincenti a difesa di chi esce la sera armato di coltello, e di sicuro non può e non deve trasformare la realtà delle cose, un tentato omicidio, in una ‘bravata’. Girare armati di coltello, usarlo contro una persona in un contesto affollato come quello della movida, significa mettere a rischio la vita altrui e la sicurezza collettiva. Non basta dire ‘scusa’ o giustificarsi con la motivazione di vecchie ruggini tra ragazzi. La deriva di violenza giovanile è fuori controllo e bene ha fatto la madre di Bruno a sottolineare le responsabilità dei genitori degli aggressori che non possono ritenersi al di fuori di ciò che è accaduto. Serve una risposta ferma dello Stato: controlli serrati nelle aree della movida, prevenzione vera, ma anche certezza della pena e percorsi rieducativi seri per i minori coinvolti in episodi di violenza. Le famiglie, la scuola e le istituzioni devono fare la propria parte, perché continuare a minimizzare questi fatti significa prepararci a piangere altre vittime. Napoli non può abituarsi a questa deriva.” Queste le parole del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli.



