Dalle valutazioni sulla posizione di Walter Mazzarri dopo la sconfitta con il Milan è emersa una certezza: cambiare adesso non potrebbe che agitare ulteriormente le acque in una situazione già molto complicata. Il presidente Aurelio De Laurentiis è rientrato a Napoli dopo la gara di domenica sera ed è stato questo il principale argomento di discussione nel confronto che ha avuto con altri vertici della dirigenza. Non tanto per il risultato in sé, ma perché il ko di San Siro si inserisce in una striscia troppo negativa per essere taciuta: sono ben 8 le sconfitte in campionato, con appena 32 gol segnati (solo la Lazio ne ha fatti di meno tra le prime 9) e 27 subiti (seconda peggior difesa delle prime 9 dietro alla Roma).
I discorsi hanno inevitabilmente riguardato anche il futuro di Mazzarri, con la proprietà piuttosto insoddisfatta di quanto sta esprimendo la squadra, ferme restando le responsabilità di questa situazione distribuite in ogni area del club. La posizione dell’allenatore, a ogni modo, non è da considerare a rischio. È ancora ritenuto il profilo più adatto per guidare il Napoli fuori dalle sabbie mobili, anche in virtù delle conseguenze complicate e inevitabili di un nuovo cambio in panchina. L’unica buona notizia degli ultimi giorni riguarda l’infermeria, finalmente vuota. Con diversi impegni infrasettimanali da affrontare nelle prossime settimane, Mazzarri almeno potrà contare su tutta la rosa: l’unica questione resta quella dell’impego di Victor Osimhen contro il Genoa, legato al rientro tardivo del nigeriano in Italia.
