Crisi senza fine per la sanità in Campania. Negli ultimi quattro anni infatti sono stati chiusi ben 5 ospedali e le liste d’attesa si sono prolungate a dismisura. Ciò in quanto gli accessi dei malati si sono moltiplicati senza che ci fosse una distribuzione equa tra le varie strutture della ragione e del capoluogo partenopeo. Una situazione spesso documentata dai molteplici degenti lasciati sulle barelle per giorni in attesa di una collocazione adeguata. È anche per questi motivi dunque che l’aspettativa di vita nella regione presieduta da Vincenzo De Luca è inferiore di due anni rispetto al resto d’Italia. Un tema sul quale lo stesso governatore si era espresso durante l’emergenza covid denunciando l’affanno con il quale medici e infermieri dovevano lavorare. Aspetto a cui si aggiunge l’ira dei pazienti e dei familiari che spesso affollano i nosocomi e riversano la propria rabbia nei confronti del personale sanitario. “Ci vuole un piano straordinario per la regione”: è il grido d’allarme dei primari. La speranza adesso è che il governo Meloni ponga in essere le risorse economiche necessarie affinché si abbattano le liste d’attesa e si assuma maggiore personale.
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