Cronaca

Bus precipitato a Capri, parla testimone

Nuove evoluzioni sul caso del bus che cadde su uno stabilimento balneare nel 2021 e che uccise il conducente di 33 anni.

Proseguono le indagini sul caso del bus che precipitò con a bordo 25 persone a Capri il 22 luglio 2021 che ha provocato la morte di Emanuele Melillo, il conducente, schiacciato dal mezzo quando è piombato su uno stabilimento balneare.

L’udienza dell’11 aprile ha ascoltato la testimonianza di un sovrintendente della polizia giudiziaria e un ispettore della polizia stradale – lo stesso che si occupò anche della tragedia sull’A16, dove un bus, la sera del 28 luglio 2013, precipitò a Monteforte Irpino.

L’agente ha riferito di avere ispezionato per ben due volte il tratto di strada percorso dal mezzo dell’Azienda Trasporto Capri, non trovando né componenti staccatesi dal pullman e né ostacoli che possano aver fatto dirottare la guida – confermato dalle videocamere.
Inoltre, il veicolo prima di cadere nel vuoto, ha percorso quasi 300 metri e ad una velocità di 30 km all’ora, finché non è salito su un marciapiede e la ringhiera – definita dall’ispettore “arruginita” – non ha retto e si è distrutta, facendo così cadere il bus e schiacciando Emanuele, sbalzato inizialmente via.

È stato possibile verificare il tragitto grazie ad un grafico mostrato durante l’udienza, frutto di accertamenti con telecamere satellitari. Inoltre secondo le analisi del traffico telefonico all’ora in cui è avvenuto il tragico incidente, circa le 11:30, Emanuele non era al cellulare.
Il sovrintendente delegato alle indagini ha confermato che Melillo che aveva la patente necessaria per quel tipo di veicolo e che il bus era stato sottoposto a regolare collaudo, l’Asl aveva ritenuto che Melillo fosse idoneo alla guida.

Gli imputati dell’udienza, durata circa tre ore, sono stati un medico dell’Azienda Trasporto Capri che gli è stato contestato di non avere sottoposto a visite di controllo l’autista deceduto, al legale rappresentante dell’azienda di trasporto caprese di non avere sottoposto a controlli il lavoratore nonostante fosse passato dal ruolo di bigliettaio a quello di autista e, al funzionario, di non avere provveduto al collocamento delle barriere di contenimento laddove avvenne la tragedia.

La prossima udienza è stata fissata per il 30 maggio.

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