
Sono undici gli attivisti di Ultima Generazione finiti davanti al giudice per l’udienza predibattimentale tenutasi ieri presso il Tribunale di Roma, aula 28. L’accusa riguarda il blocco stradale del Grande Raccordo Anulare, all’altezza di via Aurelia, avvenuto il 7 novembre 2022.
Ai manifestanti vengono contestati reati come interruzione di pubblico servizio, concorso in reato con più di cinque persone, danneggiamento e violazione delle misure di sorveglianza previste dal Codice Antimafia.
L’udienza è stata rinviata al 16 ottobre alle ore 9.
In una nota diffusa dopo la comparizione in aula, il gruppo denuncia l’impianto normativo alla base del procedimento, definendolo “espressione di populismo penale e repressione del dissenso”, e critica duramente il Decreto Sicurezza, recentemente varato dal governo. “La vera emergenza è quella di un governo autoritario e poliziesco”, scrivono, puntando il dito contro l’uso del decreto legge in assenza, a loro dire, di reale urgenza.
Ultima Generazione ribadisce il proprio impegno nelle azioni dimostrative, rivendicando la disobbedienza civile come strumento legittimo di lotta in un contesto in cui – sostengono – lo spazio democratico viene progressivamente ristretto.