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“Io non rischio”, informazioni utili sul vulcano del Campi Flegrei

Gli eventi sismici di questi giorni preoccupano i cittadini dell’area Flegrea e non solo. La protezione civile della Campania ha pubblicato un opuscolo informativo in cui spiega nel dettaglio la natura stessa del vulcano dei campi flegrei che rimane comunque un vulcano attivo, che si estende da monte di Procida a Posillipo e comprende l’area sottomarine del golfo di pozzuoli. L’ultima significativa eruzione è avvenuta nel 1538, preceduta da un sollevamento del suolo che in due anni ha raggiunto 19 metri e ha dato vita al vulcano monte nuovo. Da allora la caldera è “dormiente “ ma mostra, come in questi giorni, segnali di attività sismica. La caldera è infatti soggetta al fenomeno meglio conosciuto come bradisismo: le crisi più recenti sono state quelle tra il 1969-1972 e ancora tra il 1982-1984. Durante queste fasi molto quartieri dell’area di Pozzuoli sono stati evacuati e i cittadini dismessi in altri quartieri. Dal 2012 il protrarsi delle variazioni di alcuni paramenti geofisici e geochimica come fumarle, gas dal suolo e sollevamento suolo hanno reso necessario innalzare il livello di allerta.

Tuttavia è presente sul territorio un sistema di monitoraggio vulcanico dei parametri geofisici e geochimica le cui variazione potrebbero appunto anticipare un’eruzione

A tal proposito la protezione civile specifica che i livelli di allerta sono:
1)verde: che corrisponde all’attività ordinaria del vulcano
2)giallo
3)arancione
4) rosso

I livelli di allerta sono dichiarati dal Dipartimento della Protezione acicile. In accordo con la protezione civile regionale. Un’eventuale variazione di livello viene valutata sulla base delle indicazioni fornite dall’ osservatorio vesuviano dell’INGV e sul parere della commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi.
Le azioni che la protezione civile mette in campo sono: attenzione, preallarme,allarme . Queste ultime vengono dichiarate dal Presidente del Consiglio dei Ministri

La zona rossa comprende l’area esposta alla possibile invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone.

Fanno parte della zona rossa i Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto; parte dei Comuni di Giugliano in Campania e Marano di Napoli; alcuni quartieri di Napoli: Soccavo, Pianura, Bagnoli, Fuorigrotta e parte dei quartieri di San Ferdinando, Posillipo, Chiaia, Arenella, Vomero, Chiaiano e Montecalvario.

La zona gialla comprende l’area esposta al pericolo di ricaduta di lapilli e ceneri vulcaniche, il cui accumulo potrebbe danneggiare alcuni edifici.

Fanno parte della zona gialla i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli, Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli: Arenella, Avvocata, Barra, Chiaia, Chiaiano, Mercato, Miano, Montecalvario, Pendino, Piscinola, Poggioreale, Porto, San Carlo all’Arena, San Ferdinando, San Giovanni a Teduccio, San Giuseppe, San Lorenzo, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, Stella, Vicaria, Vomero e Zona Industriale.

A seguire il link di riferimento pubblicato dalla Protezione civile della Regione:

http://bit.ly/iononrischioFlegrei

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