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Terra dei Fuochi, annullata la confisca dei beni ai Pellini

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il decreto di confisca emesso dalla Corte di Appello di Napoli e relativo al patrimonio del valore di oltre 200 milioni di euro dei tre fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini, imprenditori del settore rifiuti condannati con sentenza definitiva per traffico illecito di rifiuti e ritenuti tra i responsabili dell’inquinamento dell’area di Acerra, comune dell’hinterland napoletano compreso nella cosiddetta Terra dei Fuochi.

I Pellini sono titolari di una società che si occupava di rifiuti nella zona di Acerra a nord di Napoli, Salvatore, Cuono e Giovanni Pellini ed erano stati condannati a 7 anni di reclusione nel 2017 (in via definitiva) per disastro ambientale. L’accusa era aver sversato nelle campagne di Acerra rifiuti pericolosi.

Durissimo il commento del vicepresidente della Camera On.Sergio Costa che ha così commentato la decisione della Cassazione. ”Oltre 200 milioni di euro torneranno nelle disponibilità di quella famiglia che ha avvelenato l’area di Acerra trasformandola in una discarica di rifiuti di ogni tipo. Usare la parola scandalo non basta, mostrare tutta la rabbia che sale per l’ingiustizia non è sufficiente a spiegare ciò che stiamo provando tutti noi che con questa storia abbiamo combattuto per anni. Il dissequestro avviene perché c’è stato un difetto nella trasmissione degli atti. Un ritardo che non ha spiegazioni. Ma dovrà darle, il ministro della Giustizia Nordio: dovrà darle in Parlamento e a lui rivolgeremo una interpellanza urgente. Chiederemo che gli ispettori facciano luce su questa vicenda opaca. Nessuna ombra dovrà permanere, nessun dubbio su connivenze e ritardi a orologeria” – conclude Costa.

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