La procura di Napoli ha emesso un provvedimento che ha consentito l’arresto di un 49enne partenopeo a cui è stato contestato il reato di scarico abusivo di rifiuti. Tra essi anche amianto frantumato per un totale di oltre 200mila tonnellate di materiale illecito. L’uomo, ora ai domiciliari, è un imprenditore che gestisce alcune società a cui sono stati sequestrati macchinari e autocarri. “Il volume dei rifiuti illecitamente smaltiti è pari a quello di un edificio di 8 piani” : è il commento del procuratore aggiunto Antonio Ricci. Il responsabile è stato interdetto dall’esercizio dell’attività imprenditoriale e dovrà ora rispondere di disastro ambientale. “Tale condotta avrebbe contribuito ad alterare l’equilibrio naturale del sito – ha aggiunto il sostituto procuratore – determinando l’inquinamento dell’area e un esposizione al pericolo per molte persone a causa dell’urbanizzazione della zona”. Ad aggravare infine la posizione del malvivente c’è la recidività, dato che già in passato era stato rinviato a giudizio per l’omessa bonifica di cava Suarez, ordinata dal Comune e dal Tribunale di Napoli.
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