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Rapporto PMI Campane, proposte per la crescita

Per far fronte alle nuove sfide della transizione digitale e della sostenibilità, è stato presentato un Rapporto con le proposte per la crescita delle Piccole Medie Imprese Campane.

È stato presentato uno studio all’Unione industriali di Napoli da Pasquale Lampugnale, presidente regionale e vicepresidente nazionale PI Confindustria, e Francesco Izzo, Ordinario di Strategie e management dell’Innovazione presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, nel quale hanno mostrato un “Rapporto delle Piccole medie imprese Campania 2023”.

In questa ricerca emergono delle proposte politiche che hanno l’obiettivo di favorire la crescita delle PMI, facilitando l’accesso al credito e sostenendo gli investimenti per affrontare le sfide della transizione digitale e della sostenibilità, obiettivi perseguiti oggi da tutti gli Stati europei.

Il rapporto evidenzia inoltre che negli ultimi anni il Sud e la Campania, nonostante il rallentamento economico del Paese, ha continuato la sua crescita, compensando le perdite del 2020. Lo sviluppo è guidato da servizi e costruzioni, in particolare di recente anche il turismo, mentre l’industria contribuisce in misura minore.
A destare preoccupazione sono gli alti tassi di povertà, aggravati da occupazione precaria e bassa intensità di lavoro, si aggiunge il disegno di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni che avrà implicazioni significative sull’organizzazione delle politiche regionali.

Il Rapporto è stato possibile grazie anche al contributo dell’Associazione bancaria italiana, il quale ha fornito un’analisi dettagliata del rischio di credito delle imprese leggermente cresciuto, ma che per fortuna i flussi di esportazione consentono di valutare la competitività del sistema industriale regionale dove è proprio Napoli a trainare questa crescita.

Le proposte presentate a questo incontro comunque per la crescita delle Piccole Medie Imprese sono:

  • Rendere strutturale il credito di imposta nella Zes unica riducendo la soglia minima di 200 mila euro;
  • Riformare il Fondo di garanzia per le PMI rendendo strutturale il sostegno investimenti e liquidità, innalzando la soglia a 5/10 milioni di euro;
  • Cumulabilità degli incentivi di Transizione 5.0 con il credito di imposta della Zes unica;
  • Promuovere la crescita dimensionale delle PMI attraverso un credito d’imposta sulle spese relative ai basket bond
  • Favorire gli incentivi alla patrimonializzazione;
  • Prevedere incentivi incrementali e sgravi fiscali per le PMI delle aree interne.

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