Si è concluso a Napoli con una sentenza di assoluzione il quinto processo ai danni di Fabio Furlan, ritenuto responsabile dalla Procura di aver ucciso e poi fatto sparire il cadavere dell’amico Cristofer Oliva. I fatti risalgono al 2009 quando di Oliva si persero le tracce e Furlan venne accusato di averlo assassinato a causa di una ragazza contesa e di alcune divergenze sullo spaccio di droga. Reato per il quale è stato già condannato nel 2015 ad una pena detentiva di sei anni. Decisiva ai fini dell’assoluzione è stata l’acquisizione di alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza che immortalavano la vittima nel quartiere di Chiaiano tre giorni dopo il presunto omicidio. Per questa ragione rimangono in piedi le piste che portano al mondo del narcotraffico e ai rapporti tesi che Oliva aveva con un egiziano. Sulla vicenda non è però ancora scritta la parola fine dato che la Procura Generale potrà ancora presentare un ulteriore ricorso.
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