Attualità

Nascite, la Campania perde il primato

"Un inverno demografico per Napoli e la Campania" è stato così definito dall'ex presidente dell'Istat. Continuano infatti a calare le nascite e non c'è, quindi, futuro per la Regione.

Gian Carlo Blangiardo, professore emerito dell’Università Milano Bicocca ed ex presidente dell’Istat, ha illustrato a Napoli alcuni dati sul calo demografico in Campania, attraverso la sua relazione “Italia e Campania nella morsa dell’inverno demografico” , presentata all’incontro “Insieme per la natalità … impegno regionale” del Forum delle Associazioni Familiari della Campania.

Tra il 2008 e il 2019 la Campania ha perso il 23,1% della popolazione, una stima che è peggiorata tra il 2022 e il 2023 dove si è aggiunto un ulteriore 3,6%. Ciò mette in evidenza l’evidente calo demografico che non prospetta un buon futuro per la Regione: questo drammatico fenomeno è legato ad una serie di fattori quali l’emigrazione dei giovani, il crollo della natalità per l’affaticamento economico del Paese e il problema per le donne di conciliare maternità e lavoro. Su questo ultimo punto, inoltre, è stato messo in rilievo che laddove c’è una significativa occupazione femminile, ovvero nei Paesi più sviluppati, sono anche correlati tassi più alti di natalità. La situazione italiana, invece, riduce l’opportunità delle donne di avere nuovi nati.

Nel 2002 Napoli aveva il primato di 12,4 nascite ogni 1000 abitanti e la Campania 11,4 per 1000 cittadini, che era al vertice tra le regioni. Dopo venti anni, ovvero nel 2022, Napoli è scesa al terzo posto mentre a guidare la graduatoria nazionale non è più la Campania, ma il Trentino Alto Adige.
Da questo studio si evince che se il fenomeno continua a crescere, ci saranno prossimamente conseguenze infelici: ad esempio nel 2064 la Regione perderebbe 1,5 milioni di residenti, la forza lavoro si dimezzerà, diminuiranno i bambini nelle scuole e infine si ridurrà l’elettorato attivo dei 18enni.

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