
“ Negli ultimi giorni, precisamente ieri e oggi, al Parco Mascagna sono stati abbattuti alcuni alberi a seguito di verifiche agronomiche che avrebbero evidenziato seri problemi delle alberature interessate. La chiusura del parco per questi lavori di manutenzione ha suscitato non poche proteste da parte dei cittadini e dei comitati che denunciano come l’area verde stia diventando un “cimitero degli alberi” per il continuo abbattimento senza sostituzioni. Infatti, nonostante le rassicurazioni dell’assessorato al verde sul reimpianto di nuovi alberi, molti lamentano una gestione carente e un degrado progressivo dovuto anche alla mancata manutenzione ordinaria e alla carenza di personale addetto al verde pubblico. Il parco stando a quanto comunicato dovrebbe riaprire domani sabato 8 novembre, ma comunque resta alta la preoccupazione sulla salute degli alberi e sul futuro dell’area verde “. A diffondere l’ennesima puntata dell’eterna telenovela che, negli ultimi anni, sta caratterizzando la vita dell’unico polmone di verde pubblico attrezzato posto a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, il quale, nel corso dei 512 giorni di chiusura del parco Mascagna ha condotto una vera e propria battaglia, insieme ai residenti, con petizioni, sit-in e comunicati stampa per denunciare i ritardi nell’esecuzione dei lavori.
” Il parco, che ha un’estensione di appena 12.000 mq – ricorda Capodanno -, dopo numerose polemiche, sfociate anche in manifestazioni che hanno visto la partecipazione di tanti cittadini, era stato riaperto il 1° febbraio scorso, nove mesi fa, dopo lunghi lavori di riqualificazione con un impegno economico di circa 600mila euro. Da allora però non sono cessate le polemiche anche in relazione alla qualità dei lavori eseguiti, visto che varie volte si è fermata la fontana all’interno del parco, che una delle giostrine è rimasta inutilizzata per oltre un mese e che si sono già dissaldati alcuni elementi della ringhiera al centro del parco. Criticate anche le modalità di collocazione delle giostrine, con la pavimentazione realizzata in terra battuta, laddove l’area d’impatto dovrebbe essere realizzata in materiale antitrauma di assorbimento s’urto. Infine la scarsa manutenzione ha comportato che, in molti tratti, le aiuole appaiono già senza un filo d’erba “.
” Quest’ennesima chiusura – afferma Capodanno – riapre le tante polemiche sollevate nel corso del lungo periodo della durata dei lavori di riqualificazione, dal momento che sono rimaste senza risposte alcune questioni sulle quali si è chiesto da più parti di fare chiarezza, anche attraverso indagini da promuovere sia da parte della magistratura inquirente che di quella contabile “.
” Questioni – puntualizza Capodanno – che riguardano il lungo lasso di tempo impiegato per i lavori, iniziati, come si leggeva nel primo cartello di cantiere, solo il 20 novembre 2023, benché il parco fosse chiuso dal 7 settembre precedente, affidati all’impresa MAIBA S.r.l., la quale però, dopo aver eseguito i primi interventi anche con l’abbattimento numerosi alberi che si trovavano all’interno del parco, rinunciò a proseguire, sostituita, dopo molto tempo, dalla ditta TEKNO GREEN S.R.L., che era risultata seconda nella gara d’appalto. Inoltre la durata dei lavori, per un parco che ha un’estensione di appena 12.000 mq, era indicata in origine in 120 giorni, 4 mesi, mentre il parco è rimasto chiuso ben 17 mesi, un tempo che si è dunque più che quadruplicato “.
Capodanno con l’occasione rinnova la richiesta all’assessore al verde pubblico Santagada, affinché vengano ripiantati in tempi rapidi tutti gli alberi che sono stati eliminati, provvedendo anche a una manutenzione costante ed efficiente.



