
L’Albo degli Influencer: verso una regolamentazione della comunicazione digitale
A cura dell’Avvocato Lelio Mancino
Negli ultimi anni, il fenomeno degli influencer ha assunto un ruolo centrale nel mondo della comunicazione, del marketing e della formazione dell’opinione pubblica. I social network hanno trasformato semplici utenti in veri e propri protagonisti del mercato, capaci di influenzare scelte di consumo e comportamenti collettivi.
Proprio per questo motivo, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha deciso di intervenire con un nuovo Codice di condotta per gli influencer e con l’istituzione di un registro ufficiale, definito comunemente come albo degli influencer.
La scelta di introdurre un elenco ufficiale non è casuale. Fino ad oggi, la figura dell’influencer si è mossa in un terreno normativo incerto, a metà strada tra la pubblicità tradizionale e la libera espressione personale.
Con la delibera AGCOM, entrata in vigore nel 2025, si punta a garantire maggiore trasparenza, responsabilità e tutela del pubblico, in particolare dei minori.
Secondo le nuove regole, saranno considerati influencer rilevanti coloro che:
hanno almeno 500.000 follower su una o più piattaforme social; oppure
raggiungono una media mensile di 1.000.000 di visualizzazioni sui propri contenuti.
Tali soggetti saranno equiparati, in parte, a fornitori di servizi di media audiovisivi, analogamente alle emittenti televisive o alle piattaforme digitali.
L’iscrizione all’elenco presso AGCOM sarà obbligatoria e comporterà precisi adempimenti in materia di trasparenza e responsabilità editoriale.
Il nuovo quadro normativo stabilisce una serie di obblighi e divieti che mirano a rendere più chiaro e corretto l’ecosistema della comunicazione digitale. Tra i più rilevanti:
1. Trasparenza delle comunicazioni commerciali
Ogni contenuto pubblicato a scopo promozionale dovrà essere chiaramente identificato come tale, attraverso etichette come “pubblicità”, “adv”, “contenuto sponsorizzato” o simili. La mancata indicazione potrà comportare sanzioni fino a 250.000 euro.
2. Tutela dei minori e rispetto dei diritti fondamentali
Gli influencer non potranno diffondere contenuti che promuovano comportamenti pericolosi, discriminatori o che possano nuocere ai minori. Sono inoltre obbligati a rispettare la normativa in materia di diritto d’autore.
3. Responsabilità editoriale
Gli influencer rilevanti assumono la responsabilità dei contenuti pubblicati, analogamente ai media tradizionali. Ciò comporta l’obbligo di verificare la veridicità delle informazioni e di evitare la diffusione di messaggi ingannevoli o lesivi.
4. Inquadramento fiscale e professionale
Con l’introduzione del codice ATECO 73.11.03 dedicato all’attività di influencer marketing, viene riconosciuta a tutti gli effetti la natura professionale dell’attività del creator, con conseguenti obblighi fiscali, previdenziali e contabili.
L’istituzione dell’albo degli influencer rappresenta un passo avanti verso la professionalizzazione del settore, ma apre anche interrogativi.
Da un lato, garantisce più chiarezza per aziende e consumatori, tutelando i diritti degli utenti e assicurando una concorrenza leale.
Dall’altro, comporta nuovi oneri burocratici e legali per i content creator più grandi, che dovranno adeguarsi a regole più stringenti, gestire la comunicazione in modo più strutturato e rivolgersi spesso a consulenti professionali.
Permane, inoltre, una “zona grigia” per i micro e nano-influencer, non direttamente coinvolti nel registro ma comunque soggetti alle norme generali sulla pubblicità e sulla trasparenza.
Il rischio, per molti, è di vedere ridotta la spontaneità e l’autenticità dei contenuti, elementi che hanno sempre contraddistinto la comunicazione sui social.
La nascita dell’albo degli influencer è il segnale di un cambiamento epocale: il digitale non è più terra di nessuno.
L’attività dell’influencer, da fenomeno spontaneo, diventa una professione riconosciuta e regolamentata, con diritti e doveri ben precisi.
In questa nuova fase, la chiave sarà trovare un equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale, tra creatività e trasparenza.
L’obiettivo della norma non è limitare, ma tutelare: tutelare il pubblico, le imprese e gli stessi influencer, che potranno operare in un contesto più chiaro e credibile.



