L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha condotto uno studio per comprendere le dinamiche che si celano all’interno della caldera dei campi Flegrei. Da quanto emerge le strutture sismiche sono state disaminate attraverso un approfondimento relativo alle diverse magnitudo che si sono susseguite nei terremoti degli ultimi 18 anni. “L’obiettivo della ricerca è stato quello di comprendere come le caratteristiche della crosta, lo stress a cui è sottoposta e la sua temperatura influenzino la relazione tra il numero totale dei terremoti e le loro magnitudo”: è quanto dichiarato da uno dei membri dell’istituto Anna Tramelli. La ricerca è stata eseguita in collaborazione con alcune università campane che hanno fornito anche spiegazioni in relazione alle metodologie utilizzate. “Il criterio sviluppato prevede una suddivisione automatica del catalogo sismico, consentendo una stima accurata tra le magnitudo dei terremoti”: ha affermato uno dei docenti dell’Università Luigi Vanvitelli. Ad ogni modo al momento lo screening ha una valenza esclusivamente scientifica senza alcuna implicazione in merito agli aspetti di protezione civile.
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