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Più Europa Pozzuoli, relativo alla proposta di integrare percorsi di educazione sessuo-affettiva nei servizi sociali del Comune.

Pozzuoli. – «In una società che cambia, i diritti non possono restare dichiarazioni astratte: devono tradursi in pratiche concrete»

Pozzuoli. – «In una società che cambia, i diritti non possono restare dichiarazioni astratte: devono tradursi in pratiche concrete». È con queste parole che il gruppo Più Europa Pozzuoli apre una riflessione pubblica sull’importanza di rilanciare, anche a livello locale, percorsi di educazione sessuo-affettiva come parte integrante delle politiche sociali del Comune. In una nota diffusa dal gruppo si legge: “I servizi sociali hanno il compito non solo di rispondere ai bisogni immediati, ma anche di costruire strumenti di libertà, uguaglianza e rispetto. Riteniamo fondamentale che le politiche sociali del Comune assumano tra le proprie priorità la promozione di percorsi di educazione sessuo-affettiva, riconoscendone il valore educativo, preventivo e culturale per la crescita delle nuove generazioni. Parlare di emozioni, rispetto e consenso significa prevenire violenze e discriminazioni, promuovere libertà e autodeterminazione, rafforzare i diritti di tutte e tutti”. «Stiamo studiando un modello che possa integrare nei servizi sociali comunali anche percorsi strutturati di educazione sessuo-affettiva – dichiara il Consigliere Comunale di Più Europa, Riccardo Volpe. È un tema che riguarda la vita quotidiana di ragazze e ragazzi, di famiglie, di educatori. Penso, ad esempio, alle situazioni che spesso emergono nelle scuole o nelle aggregazioni sociali, dove i giovani affrontano relazioni affettive senza strumenti adeguati per comprendere il rispetto, il consenso, la libertà personale. O ai casi in cui operatori e assistenti sociali si trovano davanti a conflitti familiari che nascono anche da una mancanza di educazione emotiva e di ascolto reciproco. Inserire l’educazione sessuo-affettiva nei servizi sociali significa intervenire prima che il disagio esploda, offrendo strumenti di prevenzione, di crescita personale e di rispetto. Un welfare moderno non si limita ad assistere: accompagna, educa, emancipa, perché la consapevolezza è il primo passo verso la libertà». L’obiettivo è costruire un sistema di servizi capace non solo di sostenere le fragilità, ma anche di promuovere consapevolezza e pari opportunità, in una visione di welfare di comunità fondato su libertà, rispetto e uguaglianza.

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