A 13 anni dovrebbe preoccuparsi solo della scuola, delle amiche, dei primi sogni. Invece, una ragazzina di Torre del Greco si è ritrovata a fronteggiare il terrore dentro casa, a proteggere la madre e i tre fratelli più piccoli dalla furia del padre.
Era notte fonda quando l’uomo, già da tempo lontano dal nucleo familiare dopo l’ennesima lite culminata con un calcio allo stomaco alla compagna, ha fatto irruzione nell’abitazione. Ha mandato in frantumi il vetro di una finestra ed è piombato nella stanza da letto, stringendo in una mano un cacciavite e con l’altra tentando di soffocare la donna. Minacce, urla, panico. I bambini piangevano, terrorizzati.
In quel caos, la 13enne ha fatto ciò che pochi adulti riuscirebbero a fare. Ha abbracciato i fratellini, li ha tranquillizzati come meglio poteva, poi si è avvicinata al padre con fermezza. Con tono calmo, quasi da adulta, ha cercato di placare la furia dell’uomo. Gli ha detto che tutto si sarebbe sistemato, che era meglio andarsene. E ha trovato perfino la lucidità per pensare a una scusa da raccontare ai parenti per giustificare il vetro rotto.
Ha afferrato il telefono e chiesto aiuto, senza tremare. Quelle parole, pronunciate con dolcezza e coraggio, hanno colpito il padre più di mille urla. Ha allentato la presa e si è allontanato. Solo sette minuti dopo, i Carabinieri della sezione radiomobile lo hanno intercettato e arrestato. Il 37enne è ora in carcere: dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, danneggiamento e violazione di domicilio.
Quella notte resterà impressa nella memoria di chi l’ha vissuta. Ma il gesto di quella ragazza – che da tempo ha conosciuto l’amaro della vita – è un esempio di forza, lucidità e amore. Un amore che, anche nei momenti più bui, può trasformarsi in scudo.
