
ROMA – “Ancora una scossa, ancora paura. E ancora nessuna risposta concreta da parte del governo.” È un duro j’accuse quello lanciato dal deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Caso all’indomani dell’ennesimo terremoto che ha scosso l’area dei Campi Flegrei. Mentre la terra continuava a tremare, il parlamentare flegreo era in Commissione Ambiente a interrogare proprio il ministro Nello Musumeci, accusandolo di inazione e ritardi gravi nell’attuazione delle misure previste.
“Stamattina i cittadini erano di nuovo in strada, spaventati e stanchi – ha dichiarato Caso in una nota ufficiale – e mentre accadeva tutto questo, il ministro veniva interrogato in Commissione per l’assurda lentezza con cui si sta affrontando l’emergenza. Gli abbiamo detto chiaramente che non si può più gestire tutto con superficialità e interventi minimi”.
Il deputato denuncia una gestione che definisce “inconcludente”, fatta di promesse puntualmente disattese nei decreti. “Da due anni Musumeci sottovaluta l’emergenza. Intanto, il territorio resta abbandonato a sé stesso.”
Ma l’allarme lanciato da Caso va oltre la semplice critica: chiede un cambio di passo immediato. “Abbiamo chiesto in Aula a tutte le forze politiche di non abbassare l’attenzione. La situazione non è solo geologica, è anche sociale ed economica. Servono verifiche diffuse, più fondi, più mezzi e uomini sul campo. Bisogna accelerare su tutto: dalla messa in sicurezza degli edifici alle case inagibili. Non bastano più le parole, serve agire subito.”
Il grido d’allarme si unisce a quello di molti cittadini dell’area flegrea, che da mesi convivono con uno sciame sismico incessante e una crescente sensazione di solitudine istituzionale. E mentre il governo valuta la dichiarazione dello stato di emergenza, cresce la pressione politica per trasformare l’annuncio in interventi concreti, prima che sia troppo tardi.